Con Berlino la Germania è la regina degli investimenti immobiliari in Europa. Ma non solo. Rispetto al resto d’Europa, il paese tettonico è ricco di cittadine tutte diverse che rappresentano oggi mete favorite per il real estate. Berlino e Francoforte ma anche Amburgo e Monaco sono le città preferite. A dirlo sono ben 800 professionisti del settore immobiliare ed il report “Emerging Trends in Real Estate Europe 2018” redatto da PwC e Urban Land Institute (ULI). Nel report si legge come il mercato europeo sia cauto ma positivo, ancora soggetto a conti con rendimenti modesti e alla forza dirompente del mutamento sociale indotto dai nuovi stili di vita, dal fattore demografico e e dai flussi migratori.

Da Berlino ad Amsterdam, la top ten delle città preferite dagli investitori

Le cinque città preferite per gli investimenti nel corso del 2018 sono Copenhagen, Madrid, Berlino, Francoforte e Monaco. Rispetto allo scorso anno, la classifica non scalza dalla prima posizione Berlino, che beneficia della crescita della propria popolazione e dell’espansione del business, soprattutto nel settore tecnologico e dopo la decisione del Regno unito di lasciare l’Unione Europea. Anche Francoforte si pone in rialzo, con una previsione di 3000-5000 nuovi posti di lavoro in seguito alla Brexit. Seconde a pari merito, a Francoforte si affianca Copenhagen, che ha catturato investitori grazie al boom residenziale. Al quarto posto c’è Monaco, seguita da un quinto posto inatteso, Madrid. Per completare la top ten bisogna rimanere in Germania e spostarsi un po’ più in su, verso i paesi baltici. Infatti, le ultime cinque posizioni sono occupate da Amburgo, Dublino, Stoccolma, Lussemburgo e Amsterdam.

Una panoramica sintetica delle città dove fioccano gli investimenti immobiliari, in verde, e di quelle in crescita, in giallo.

Una panoramica sintetica delle città dove fioccano gli investimenti immobiliari, in verde, e di quelle in crescita, in giallo.

In termini di investimenti, i capitali misurati dalle varie nazioni e compresi tra l’ultimo trimestre 2016 e il terzo trimestre 2017 vedono svettare la Germania, con 68 miliardi di euro, seguita a stretto giro dal Regno Unito, con 64 miliardi di euro, e poi Francia, 25 miliardi di euro, Spagna, 18 miliardi di euro e fanalino di coda per l’Italia, con 9 miliardi di euro.