Una mostra, quella proposta da Triennale di Milano, dove la relazione tra architettura, arti applicate e scultura è esaltata dal poliedrico lavoro di Arnaldo Pomodoro. Due lavori, i suoi, che hanno proposto una visione dello scultore e della scultura come straordinaria composizione non solo da osservare, ma anche da vivere.
Moto terreno solare è un grande murale realizzato per il Simposio di Minoa a Marsala, è un complesso scultoreo di cemento che sembra riportare alle forme marine fossilizzatesi nel tempo. Allusioni alla vita e all’arte arcaica sono mescolate a tecniche di realizzazione innovative inventate dal grande ingegnere italiano Pierluigi Nervi.
La seconda opera, Carapace, è una coperta di rame incisa da crepe che ricordano i solchi della terra di Montefalco, progettata per la nuova cantina della famiglia Lunelli a Bevagna. Carapace è un elemento scultoreo dai tratti riconoscibili, che racconta i ricordi di Pomodoro attraverso la trama e le riflessioni di luci del guscio metallico. La forma, che ricorda la tartaruga, vuole evidenziare il concetto di unione tra terra e cielo, oltre che riportare ai simboli di stabilità e longevità.
Nel loro insieme, i due progetti visionari propongono una visione della scultura insolita, che qui unisce gli aspetti prettamente utilitaristici tipici delle opere d’arte per come la si intende in prima istanza con le funzioni che stanno alla base del fare architettura.
Per saperne di più: Scultura e architettura in due grandi progetti di Arnaldo Pomodoro
Foto di copertina: Il Carapace, opera architettonica del maestro Arnaldo Pomodoro, è un grande guscio di colore rosso inciso da crepe che riportano ai solchi della terra che lo circonda. Come racconta il grande scultore a proposito di questo gesto creativo: “Per la prima volta nella mia vita ho avuto l’emozione di poter camminare, parlare e bere all’interno di una mia opera”. (© 2017 TENUTE LUNELLI)
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