Ricchi forse, ma di certo la qualità della vita fuori dalle metropoli ben bilancia la mancanza di servizi e le comodità legate al vivere in città. Oggigiorno i ritmi frenetici delle megalopoli contemporanee portano a livelli di stress che a volte sono difficilmente sopportabili, soprattutto per lunghi periodi. In questa cornice “alternativa” si inserisce un trend di crescita positivo per tutte quelle persone che hanno già deciso di spostarsi in campagna vivendo dei frutti che la natura offre loro e, per i più ricettivi, addirittura creare un business. Gli esercizi extra-alberghieri in Italia sono molto più alti rispetto ad altri Paesi europei e gli agriturismi sono cresciuti tra il 2014 e il 2015 di ben 8224 unità. Inoltre, rispetto allo scorso anno, le strutture agrituristiche hanno registrato un boom di domanda pari al 30%, perché più legati al contesto naturale, presumibilmente perché meno dispendiosi rispetto alle strutture alberghiere di impostazione classica.

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Oltre alle percentuali, che servono sempre come metro di giudizio per capire flussi e dimensioni delle proposte contemporanee, ecco i quattro consigli regalati da “Il Sole 24 Ore” per aprire il giusto agriturismo. Si parte dalle basi, ancora prima di aprire le porte del vostro nuovo esercizio. Infatti, è molto importante valutare e scegliere la proprietà adatta e il luogo, che deve contare di un buon numero di metri quadrati, se non di ettari, di terreno agricolo-che serve per accedere agli incentivi statali-. Introdurre fin da subito l’elemento essenziale che non deve mancare ad un agriturismo, ovvero il concetto di vivere sano esplicitato dalle pietanze, rigorosamente stagionali, che dovrebbero essere preparate con i prodotti coltivati sul posto. Non deve mancare la convivialità e il vivere in condivisione, un po’ come si faceva una volta. Questo punto introduce l’importanza della famiglia, che aiuta a rendere la struttura ricettiva un luogo dove si raccontano la vita di campagna e l’atmosfera familiare. Anche attraverso l’arredamento e l’impostazione dei locali.

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Non da ultimo, di estrema importanza per le generazioni future, sono le attività didattiche, che insegnano a grandi e piccini da dove “arriva” quel che mangiamo. Gli agriturismi e le fattorie didattiche possono diventare un grande polo attrattivo per famiglie, che in questo modo vivono l’agriturismo non soltanto durante i pasti ma a 360 gradi, dall’alba al tramonto.

 

Foto: in copertina, una vista del panorama dall’Agriturismo Cacciamici a Val d’Orcia Pienza. Sotto, un delizioso interno del Agriturismo “Il Renello” di Trequanda, alle porte di Siena e la Fattoria Didattica dell’Agriturismo “La Fiorita” di Ome, in Franciacorta.