All’Hangar Bicocca è in mostra la più grande esposizione mai realizzata da Cerith Wyn Evans, artista concettuale, scultore e regista che per l’Hangar ha proposto sculture di luci che raccontano gli ambienti Pirelli in modo tutto nuovo.

La mostra è concepita come una composizione armonica di luci e suoni, e presenta ventiquattro opere dell’artista tra cui spiccano installazioni storiche già mostrate altrove, complesse installazioni monumentali fatte da luci al neon, e installazioni performative che usano le riflessioni e il suono per raccontarsi.

Cerith-Wyn-Evans.-...the-Illuminating-Gas.-Exhibition-view-at-HangarBicocca-Milano-2019.-Courtesy-of-the-artist-Pirelli-HangarBicocca.-Photo-Agostino-Osio-1-1

In primo piano, StarStarStar/Steer (totransversephoton) (2019)

Con questa mostra Hangar Bicocca presenta una delle mostre più complesse che la Fondazione abbia mai realizzato, offrendo all’artista la possibilità di raccontarsi e raccontare lo spazio in maniera totalmente libera da qualsiasi compromesso. La navata centrale dell’Hangar non è mai apparso così diverso, descritto da luci a contrasto che spingono il buio a diradarsi in maniera plastica e scultorea.

Tra le nuove proposte, la nuova configurazione “Forms in Space…by Light (in Time) (2017), originariamente conceptita per le Duveen Galleries della Tate Britain di Londra, e la fantastica StarStarStar/Steer (totransversephoton) (2019), che apre il percorso creando una coreografia di luci a LED intermittenti che creano effetti di luci e ombre in tutto lo spazio.

Le parole dell’artista

“Sono tornato più volte negli spazi, soprattutto per godermi percorsi espositivi come quelli dedicati a Mario Merz e a Lucio Fontana”, afferma Cerith Wyn Evans. “L’ho fatto non tanto perché sapevo che avrei dovuto lavorarci anche io, quanto piuttosto perché volevo vedere come avrebbe reagito questa sorta di cattedrale, nei confronti di due grandi maestri. La mostra dedicata a Fontana, forse, mi è sembrata più complessa, perché ha dovuto contenere altri spazi, creati a partire da quello principale. L’opera sinfonica dedicata a Merz ha invece portato ai miei occhi una visione: sembrava che quegli enormi igloo fossero pronti a ‘correre’ incontro al visitatore, muovendosi all’interno di queste grandi absidi. Eppure l’impressione era di avvicinare una presenza fisica quasi permanente, che permetteva di aggirare il vuoto. Ma posso serenamente dire che il lavoro di Lucio Fontana era più ascetico, più vicino alle mie ricerche. Sapevo che avrei dovuto occupare questo edificio dopo di loro, e non solo ho provato un grande onore, ma anche molta incertezza, forse qualcosa di simile alla preoccupazione”.
Concepita come una composizione armonica di luce, energia e suono, …the Illuminating Gas è la più grande mostra mai realizzata sul lavoro dell’artista, che ricorda: “È uno spazio in grado di richiedere così tanto, in termini emotivi, fisici, mentali che si diventa capaci di porre domande alle quali, ancora adesso, io non sono in grado di dare una risposta. Ho visto, ovviamente, HangarBicocca vuoto, in fase di allestimento di altre mostre, e ho sempre pensato: ‘adesso io che cosa dovrò fare?’ Mi sono sentito come quei piccoli animaletti marini che, sul fondale, sono obbligati ad abbandonare la propria conchiglia per cercarne una più grande. Ho dovuto abbandonare alcune produzioni per muovermi oltre. Ho dovuto addentrarmi in questo magniloquente spazio che per me è una sorta di cattedrale senza alcuna fede. È un tempio di una religione dimenticata. Ma io non intendo presentare una nuova ritualità, o una moderna religiosità, piuttosto, invece, riesco a comprendere secondo quali modalità l’arte arrivi a scardinare luoghi di catastrofiche profezie. Succede sempre quando ci si trova davanti troppa magnificenza, sono costantemente impressionato dalle proporzioni, dalle scale di questi lavori, installati in HangarBicocca. Non mi abituerò mai, credo”.

Testo courtesy Artribune 

Un'installazione dell'ultima sala

Un’installazione dell’ultima sala

Curata da Roberta Tenconi e Vicente Todlolì, la mostra è visitabile dal 31 ottobre al prossimo 23 Febbraio 2020. L’entrata è gratuita, l’ultimo ingresso è alle ore 21.15.