Essenziale, semplice e di grande effetto, lo stile minimal trova le sue radici negli anni sessanta, quanto il filosofo d’arte inglese Richard Wollheim coniò il termine per descrivere quei contenuti artistici dove oggetti e immagini erano caratterizzati da toni impersonali, anonimi, concettuali.
Nell’ultima decade o poco più, lo stile minimal è stato usato in modo esteso, soprattutto per arredare tutti quegli ambienti di stampo razionalista, moderno e contemporaneo. I toni melange si sono trasformati in colori dalle tinte forti, le geometrie pure hanno lasciato il posto ad un’eterogeneità formale che strizza l’occhio al movimento post moderno; il tutto sotteso all’eliminazione del superfluo in favore di un linguaggio mirato, evocativo.
Lo stile minimal inganna, poiché ad un primo impatto risulta più semplice, pulito e gestibile. Non è così. Per ottenere un’arredamento minimale di gusto, è estremamente necessario studiare a fondo i singoli pezzi che compongono i vostri interni. Siate consistenti, esplorate le relazioni spaziali e funzionali che a prima vista non si notano, siate accorti e posizionate il vostro pezzo da novanta nel modo corretto, magari sfruttando coni prospettivi, sovrapposizioni e punti in luce piena o smorzata. E soprattutto, ancor prima di approcciare i diversi complementi, studiatevi a fondo e perseguite la vostra visione. Non c’è nulla di più vincente dell’inserire nella vostra casa una parte di voi stessi, chiaramente in chiave minimalista!
Un interessante esempio di stile minimal “contemporaneo” è la Villa Privata di Pontedera curata da Dainellistudio. Pochi elementi, quelli giusti, caratterizzano gli interni di ogni spazio mescolando forme pure, colori dalle cromie variate e arredi deco’.La villa, nata dalla trasformazione di un’ex carrozzeria degli anni ’60, è descritta dalle linee moderne e rigorose delle pareti che dividono gli spazi, come il grande muro di calcestruzzo armato con stampo a doghe orizzontali, e pezzi di design anni ’20 e anni ’70, tra i quali spicca un carrello bar acquistato da un vecchio rigattiere di Pietrasanta.
Foto: Il progetto commissionato da una giovane coppia italo-canadese a Dainellistudio. Il gusto nordeuropeo si mescola con oggetti dal sapore etnico per ricordare le origini di questa famiglia, che un tempo viveva in Oriente e che oggi risiede a Pontedera. (by Dainellistudio)
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