Le chiamano “isole antismog”, poiché viaggiare a 30 chilometri orari riduce il traffico e abbatte gli inquinanti. L’agenzia Amat, Mobilità Ambiente Territorio, ha infatti stimato una diminuzione fino al 34% del valore medio di esposizione agli agenti inquinanti da traffico semplicemente riducendo la velocità massima consentita ai veicoli.

Zona-Tortona

Le nuove zone 30 previste entro il 2020

Alla base della ricetta antismog, oltre alla mobilità dolce, ci sono piste ciclabili fornite di bikesharing e connesse tra loro a formare un percorso continuo e sicuro che si snoda all’interno della città. Secondo il nuovo piano di viabilità del Comune di Milano, entro il 2018 si aggiungeranno 6 nuove isole, alcune delle quali già parzialmente finanziate con 3 milioni di euro. Corvetto, Qt8, Padova, Bovisa, Giambellino e Isola. Ci vorranno due anni di tempo per realizzarle, precisano gli uffici comunali, poiché sono richiesti lavori strutturali di primaria importanza.

Quello che è già stato fatto e l’attenzione alla sostenibilità ambientale

Via Lazzaretto a Porta Venezia e Tortona-Solari a Porta Genova sono tra le più recenti zone 30 completate. In entrambi i casi si tratta di strade spesso a senso unico, posizionate in quartieri residenziali ad alta densità abitativa. L’obiettivo è dunque quello di puntare dritti alla mobilità sostenibile, per ridurre gli inquinanti e per garantire la piena sicurezza di ciclismo e pedoni. Lo scopo finale è quello di trasformare il concetto di zona 30 in città 30, dove è massima l’armonizzazione di tutti i sistemi e tutti i servizi quali percorsi ciclabili, mezzi pubblici e privati. Vien da sé che con le zone 30 e i nuovi requisiti imposti dall’amministrazione il trasporto pubblico ed i servizi di carsharing e bikesharing dovranno essere potenziati, così da poter permettere la rapidità degli spostamenti, dettaglio a cui i milanesi sono molto sensibili, e l’interconnessione tra le varie aree della città.