Oggi è diventata il simbolo di uno dei più bei paesaggi che si rincorrono tra le fotografie d’autore.
Sebbene la Cappella della Madonna di Vitaleta sia diventata un luogo di culto e un soggetto fotografico tra i più riconosciuti al mondo, la storia della Cappella è però ben più lunga. Un’antica leggenda, risalente al 1500 circa, narra di un’apparizione della Madonna ad una pastorella del luogo. La Madonna apparve per suggerire alla dolce anima di recarsi in una bottega di Firenze e recuperare una statua da porre all’interno della chiesa. L’opera cui si riferisce la leggenda è la scultura della vergine di Andrea della Robbia, sita all’interno della Cappella dal 1553. A causa di una siccità che coinvolse tutta l’area circostante, la Madonna venne trasferita nel centro di San Quirico d’Orcia, nell’omonima chiesa della Madonna di Vitaleta. Nel 1861, a causa di una serie di scosse sismiche, la Cappella rimase in piedi ma con discontinuità costruttive cui seguì un progressivo abbandono. Nel 1884, l’architetto senese Giuseppe Partini ne curò il progetto di ricostruzione interno ed esterno. Oggi, l’intervento di restauro conservativo è necessario per ridare tono a questo luogo ineguagliabile, affinché possa essere di nuovo accessibile in condizioni di sicurezza. La Cappella è oggi di proprietà dell’Ingegnere Pasquale Forte, imprenditore che a metà degli anni ’90 ha dato vita a Podere Forte, azienda biologica e biodinamica che gestisce i terreni attorno alla cappella facendo uso di tecniche e tecnologie care alla tradizione contadina e vitivinicola locale.
Il restauro conservativo, eseguito sotto la tutela delle Belle Arti, ha come scopo la preservazione e la valorizzazione dell’edificio sacro, in vista di un rilancio della nuova stagione turistica. I lavori saranno conclusi entro il prossimo maggio, proprio in concomitanza dell’apertura estiva.
Foto © 2018 by Guida Turistica Michele Busillo
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