È più lunga delle quattro fermate di tram che le passano vicino, nonché una delle molteplici architetture erette tra le due guerre per dare un tetto alle migliaia di persone sfollate e bisognose di un supporto economico. La casa popolare Karl Marx-Hof è uno degli edifici-dimora, i Gemeindebau, costruiti in meno di un decennio in Austria per far fronte alle necessità del tempo. 

Progettata nel periodo della Vienna Rossa, Rotes Wien, Karl Marh-Hof è una composizione modulare di volumi aggettanti, passaggi diretti da una parte all’altra dell’edificio e pennoni di colore blu che sembrano toccare il cielo. Inaugurata nel 1933 e disegnata dall’architetto Karl Ehn, la casa popolare conta ben 1382 appartamenti dislocati su una superficie che supera il chilometro, per l’esattezza 1100 metri. 

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Ospiti della casa ben 5 mila persone, che tra di loro si può dire abbiano creato il primo esempio di microcomunità. Tra i vari servizi, gli asili, una biblioteca e gli ambulatori medici. Il comprensorio culmina in una grande piazza con sculture, punte, torrette e la leggenda prominente, in belle lettere fuse: “Karl Marx Hof, costruito dal Consiglio Comunale di Vienna”.

Paradossalmente, la Karl Marx-Hof era una casa all’avanguardia, che ha regalato ai primi viennesi servizi igienici privati, l’acqua corrente -solo fredda- e un balcone per ciascuna abitazione. Oggi Karl Marx-Hof è considerato uno dei simboli della Prima Repubblica Austriaca ed è una delle poche case popolari costruite in quel periodo a raggiungere il presente particolarmente intatte. 

 

foto courtesy Maik