Se nel resto della penisola il mondo immobiliare sembra cavarsela con qualche intoppo, Milano rappresenta in questo momento l’isola d’oro delle vendite immobiliari. A dire il vero, secondo l’Agenzia delle Entrate e l’Istat, in Italia il mattone sembra registrare un aumento delle “svendite”. Anche il rapporto della Fiaip, Federazione Italiana Agenti Immobiliari professionali, redatto in collaborazione con Enea e I-com, registra lo stesso andamento su tutto il territorio italiano a meno di Milano, dove l’ultimo trimetre stacca il capoluogo dal resto dello stato con un +6.9% per le case in vendita.

Su un campione di circa 600 intervistati da Sarpi Immobiliare e Associazione Nazionale Agenti e Mediatori d’Affari (Anama), sarebbero proprio le riqualificazioni in atto a Milano a rendere appetibile il comune meneghino. Nel triennio 2019-2021, si stima che il continuo innalzamento dei prezzi nel milanese possa portare ad una media di 6250 euro al metro quadrato per la zona Moscova e di 5100 euro al metro quadrato per Porta Genova. Alla base di questo ragionamento ci sarebbero sempre le aree interessate dagli importanti progetti di riqualificazione, che secondo gli studi di settore sarebbero capaci di portare ad un concentramento degli investimenti pari al 44% degli investitori intervistati. Per farvi capire, il potenziale di Milano è attualmente doppio rispetto a quello romano e cresce ancor di più se paragonato a Genova, Napoli e Palermo e Torino, che chiude al 6%.

L’approccio sostenibile non riesce a sfondare il muro delle vendite

Per quanto riguarda il risparmio energetico e l’utilizzo di strategie innovative e materiali sostenibili, la strada da percorrere è ancora in salita. Infatti, per quanto concerne le vendite di case, il costo maggiore relativo a case aventi classi energetiche più efficienti renderebbe meno appetibile l’acquisto. Basti pensare che soltanto il 41% degli intervistati giudica, secondo la ricerca, poco importante l’aspetto dell’efficienza energetica. E se ad essere più attivi sono i giovani, i maggiori acquisti incontrano una fascia di età più alta, indice di una maggiore disponibilità economica.