Durante il Salone del Mobile 2017 sono stati presentati a Milano cinque progetti per la riqualificazione dei sette scali ferriviari di Farini, Porta Genova, Lambrate, Porta Romana, Greco, Rogoredo e San Cristiforo. Un’ operazione urbanistica tra le più importanti ed estese d’Europa, visto che si parla di ben un milione e 250mila metri quadrati di ex scali merci dismessi. La visione progettuale punta alla riconversione di queste zone inutilizzate in nuovi e scintillanti quartieri che fanno da legante tra le diverse aree della città metropolitana. Molte idee, quattro mesi di lavoro, cinque firme note nel panorama architettonico contemporaneo: Francine Houben di Mecanoo, Stefano Boeri di SBA, Ma Yansong di Mad Archtiects, Cino Zucchi di CZA e Benedetta Tagliabue dello studio spagnolo EMBT.

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La visione di Benedetta Tagliabue (EMBT) punta alla presenza di acqua nell’area, pensata come veicolo per l’intero processo di rigenerazione, un elemento di riconnessione al tessuto urbano, naturale e storico, sinonimo di vita e ricchezza. Come definito nel titolo di progetto, “sarà come avere un nuovo miracolo a Milano”. In ciascuna di queste sette aree, il disegno urbano acquisterà una propria identità. Farini sarà lo scalo dell’acqua, poiché grazie ai tracciati del Naviglio preesistente permetteranno la creazione di nuovi paesaggi d’acqua. Porta Genova sarà lo scalo dove avvengono i processi creativi, e raccoglierà tutte le attività legate ai Navigli, alla Darsena e al quartiere Tortona. San Cristoforo rappresenterà l’agricoltura, con un grande giardino botanico con funzioni di didattica integrata. Lo scalo Greco-Breda il tema sarà governato dalla luce, con passerelle pedonali multiquota che divertono e illuminano lo spazio a grande scala. Rogoredo sarà lo scalo dei giovani, con possibilità di incontro fuori e dentro casa. Lambrate sarà lo scalo del design, con un edificio simbolo che fornirà spazi adeguati per iniziative di tipo ludico-culturale. Infine c’è lo scalo di Porta Romana, quello innovativo, che vedrà il suolo ribollire sotto la spinta propulsiva di giovani imprese e start-up, descritti da spazi ed edifici dotati di aree flessibili, luminose e sostenibili.

 

Foto: “Miracoli a Milano”, visualizzazioni del progetto. Courtesy Miralles Tagliabue EMBT