Per gli italiani la casa rappresenta un bene primario di indiscutibile importanza. Nonostante le performance del “mattone” abbiano perso un po’ di quell’appeal che l’ha contraddistinto negli anni prima della crisi, il 31% dell’Italia considera gli immobili come investimenti fruttuosi. A fronte di questa fetta di popolazione, la restante parte si divide tra quelli che non ritengono il mattone un investimento ideale, 33%, e quelli che prediligono investimenti finanziari reputati “più sicuri”, 29%.

La casa continua ad essere un bene fondamentale anche per le nuove generazioni, ma non allo stesso medo rispetto a quanto avveniva 30 anni fa.

ING Case&Mutui ha realizzato un’indagine campione su 15000 soggetti di provenienza da 15 Paesi selezionati tra Europa, Stati Uniti e Australia. Il quesito riguardava le “percezioni rispetto alla casa in relazione al livello dei prezzi, ai costi abitativi e alla capacità di rientrare nel budget di spesa previsto”. Quasi un terzo degli italiani, ovvero il 28%, è convinto che il mattone sia solido e non si svaluterà mai. Quello che emerge è una nuova consapevolezza sull’acquisto di casa, pensata come un bene fondamentale ma che può essere compromesso dal punto di vista investitivo da un eventuale stallo dei prezzi. Peraltro, i prezzi delle case sono considerati dagli utenti ancora molto alti, l’Italia si è posta alla fine della classifica con il 51% degli intervistati. La stessa indagine evidenzia anche come gli italiani facciano ancora molta fatica a sostenere un mutuo o un affitto, con punte del 22% e del 33% dei casi per l’uno e per l’altro.

Paolo Pizzoli di ING italia commenta i risultati dell’analisi, descrivendo come “il rapporto degli italiani con l’investimento immobiliare dà segni crescenti di maturità. La presa d’atto di una parte crescente della popolazione che i prezzi delle case possano anche scendere avviene infatti in un contesto nel quale il mercato immobiliare italiano non aveva manifestato segni evidenti dell’esistenza di una bolla speculativa. La discesa dei prezzi delle case, iniziata nel 2012, si è quasi arrestata, e la ripresa in atto nell’economia ha generato un recupero del reddito disponibile che ha migliorato la capacità di accesso degli italiani al mercato immobiliare “.

La capacità di accesso al credito degli italiani si delinea come il punto più interessante quando si parla di potenzialità del mercato immobiliare. Nelle ultime settimane, le condizioni dei mutui sono tornate eccellenti, con tassi percentuali più bassi rispetto al minimo registrato durante il 2016.

Foto di copertina: una fotografia scattata dagli interni di Casa Boschi-Di Stefano a Milano