Nel secondo semestre 2020 i prezzi delle case a Milano non si sono abbassati. Anzi, secondo l’indice dei prezzi delle abitazioni (IPAB) acquistate nel periodo di riferimento, sia per fini abitativi sia per investimento, è aumentato di tre punti percentuali (3,1%) rispetto al trimestre precedente. Da non credere, nel capoluogo meneghino l’indice attuale è in rialzo di ben 3,4% se confrontato con lo stesso periodo nel 2019.

Sebbene l’ISTAT precisi che i volumi di compravendita siano stati contratti dalle normative anti-Covid, soprattutto nel mese di Aprile, il prezzo delle case di nuova costruzione è aumentato del 2,7% mentre il costo di unità immobiliari esistenti è salito del 3,7%. In questa fase di accelerazione, che cerca di recuperare le perdite del settore residenziale dopo il -15,5% evidenziato dallo stesso istituto nel primo trimestre 2020, i prezzi delle abitazioni mostrano tassi tendenzialmente positivi in tutta la città e non solo.

“Dopo la lunga sequenza di flessioni che dal 2012, con l’eccezione della debole risalita del 2016, si sono susseguite fino a metà del 2019, i prezzi delle abitazioni crescono in modo marcato e per il quarto trimestre consecutivo. Accelerano, in particolare, i prezzi delle abitazioni esistenti che tornano sopra il livello medio del 2015. La svolta si determina però in concomitanza con la crisi dovuta all’emergenza sanitaria che ha fortemente ridotto le compravendite di abitazioni e i prezzi del periodo in esame fanno per lo più riferimento a contratti i cui termini sono stati stabiliti prima del lockdown”

Fonte: ISTAT

Milano è la capolista con un tasso di crescita su base annua del 15,7%, subito seguita dalle regioni a nord-ovest e nord.est, dove i mercati hanno raggiunto positività attorno al 5%, sud e isole che si ferma al 2,3% e infine l’area centrale dell’Italia, con appena un +0.9%.

Quanto costa acquistare casa oggi

Milano è la città più virtuosa ma anche la più difficile. Si calcola che in media siano necessari ben 11,1 anni di stipendio per acquistare un’unità immobiliare. La classifica vede Roma al secondo posto, con 9,3 anni e Firenze subito al terzo posto con 9 anni. Mentre la metà della classifica è caratterizzata di città che dimostrano prezzi interessanti ma non esagerati, con Torino che si ferma a 4,8 annualità, in coda alla classifica c’è Palermo, dove si necessità di 3,6 anni di stipendio. Ben 8 anni in meno rispetto a Milano!