Reykjavik, Vancouver, Portland e Copenhagen sono quattro tra le città i cui mercati immobiliari hanno registrato un’impennata dei valori immobiliari, con incrementi significativi a partire dallo scorso anno e confermati anche nell’anno corrente. Con uno spostamento della popolazione verso contesti urbani, è sempre più importante puntare a strategie di risparmio in termini di energia e compatibilità ambientale. E secondo il MIT di Boston, nonostante le aree cittadine occupino solo il 2% della superficie terrestre, tre quarti delle risorse mondiali sono proprio consumate all’interno di questa piccolissima percentuale di spazio.

A Reykjavik, dove la luce intensa del nord contrasta con le facciate multicolore degli edifici che animano l’Isola, l’obiettivo è quello di diventare completamente indipendenti dall’utilizzo di carburanti fossili entro il 2050. Tutt’ora l’Isola ricava gran parte della sua energia dalle fonti geotermiche del sottosuolo e dall’energia idroelettrica generata per mezzo di cascate e fiumi. L’impegno “verde” della città ha visto un aumento medio del 13% circa per unità immobiliari, con un prezzo medio di vendita di un appartamento di circa 450mila euro.

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Una vista a volo d’uccello della città di Reykjavik

Anche Copenhagen, città da sempre lungimirante e illuminata, il mercato è in fermento. Negli ultimi anni la pressione sul mercato ha portato ad un incremento medio del 12% annuo, aumentando il valore degli immobili dal 2012 ad oggi del 70% in più. Già vincitrice dell’European Environment Award nel 2006, il capoluogo danese ha continuato a sviluppare tecnologie e soprattutto ad utilizzare l’energia eolica; 5600 mulini forniscono circa il 10% del fabbisogno energetico dell’intero paese. Per di più, Copenhagen ha costruito la più grande piattaforma eolica offshore del mondo, capace di alimentare oltre 32mila case.

Insomma, dalla mobilità sostenibile alla protezione delle aree verdi, passando per l’uso di energia proveniente da fonti rinnovabili e dall’elettromobilità, investire in città che già ieri hanno puntato all’indipendenza dai carburanti fossili e all’attenzione al risparmio energetico risulta essere vincente.