Durante la dinastia Ming il mercato di esportazione delle porcellane celadon e smaltate blu diventa sempre più fiorente. Gli Europei iniziano a scambiare e a commissionare le oggi famosissime porcellane per importarle in Occidente, diventando uno dei primi oggetti venduti a livello globale.

Fondazione Prada ha inaugurato lo scorso gennaio la mostra The Porcelain Room, chinese export porcelain curata da Jorge Welsh e Luísa Vinhais e disegnata da Tom Postma Design. Una struttura rivestita di velluto marrone funge da contenitore alle opere di porcellana, suddivise in 3 sezioni. Il progetto riunisce all’interno di questo stessa “scatola” esempi di porcellane realizzate tra il XVI° e il XIX° secolo, selezionate per diversità di mercato e gruppi sociali e religiosi diffusi in Europa e Medio-Oriente.

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La prima parte della mostra include una collezione di porcellane della dinastia Ming tra le più vaste di sempre, decorate con elementi cari all’iconografia europea e realizzate a cavallo tra il XVI° e il XVII° secolo. La produzione raccoglie esemplari di porcellana facenti parte della categoria First orders, utilizzata per indicare le prime commissioni di porcellane cinesi dopo l’arrivo dei portoghesi in Cina. La seconda parte mette in mostra oggetti d’uso quotidiano descritti da forme naturali, a volte zoomorfe, ricche di rimandi alla natura della vita di ogni giorno, dunque frutta e verdura. In questa sezione si trovano anche esempi di stoviglie, servizi da tavola e altri oggetti utili all’intrattenimento degli ospiti durante le cene organizzate dalle più importanti famiglie aristocratiche europee. La terza sezione rende invece omaggio alle sale di porcellane molto diffuse nei palazzi e nelle case dell’aristocrazia europea tra il XVII° e il XVIII° secolo. Per raccontare gli ambienti fatti di porcellane e specchi appesi alle pareti, molto spesso arrivando a ricoprire l’intera stanza, un’installazione realizzata da Tom Postma Design accoglie i visitatori e stupisce per architettura e design legati ad una delle tradizioni più durature e più belle di sempre.

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Dai curatori Jorge Welsh e Luísa Vinhais: “La produzione di porcellane cinesi realizzate appositamente per l’esportazione è iniziata molto prima dell’arrivo degli europei in Cina, attraverso le rotte marittime, all’inizio del 16° secolo. Ma fu durante la dinastia Ming (1368-1644) che il mercato dell’esportazione divenne sempre più importante, inizialmente con le affascinanti porcellane blu celadon e sottosmalto durante il 15° secolo, per poi raccogliere rapidamente lo slancio per diventare la prima vera merce globale una volta che i primi europei iniziarono a commerciare e a commissionare le porcellane da riportare in Occidente. La porcellana cinese da esportazione è in effetti una merce, spesso fatta per uno scopo chiaramente utilitaristico. Ma è anche una manifestazione artistica, fatta da ceramisti e pittori di talento, ambita e raccolta in tutto il mondo. La sua ampia diffusione è stata rilevante non solo in termini economici, ma anche per assicurare una presenza globale a questa importante espressione artistica.”

La mostra rimarrà aperta fino al 10 gennaio 2021.