Tra meno di un anno sembra diventare una realtà sostenibile e innovativa. La facciata, tra le varie tecnologie, sembra prendere in considerazione del gres mescolato a biossido di titanio, un materiale che consente di innescare un processo fotocatalitico che permette lo “scioglimento” degli agenti inquinanti. In particolar modo, è stata stimata una riduzione pari a circa 36 kg di ossido di azoto all’anno, equivalente all’azione stimata di 122000 metri quadrati di aree verdi.

Per di più, accanto ai 20000 metri quadrati occupati dall’edificio sono stati previsti circa 2000 metri quadrati di aree verdi, che concorreranno a rendere più salubre l’ambiente e l’aria circostanti. Dalle prime analisi prodotte dal team di Ricerca e Sviluppo dello studio di architettura, la zona verde punta all’assorbimento di 12 tonnellate di anidride carbonica all’anno rilasciando ben 9 tonnellate di ossigeno.

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Una vista rendering della hall di De Castillia 23

De Castillia 23 sarà un edificio capace di di produrre circa 40000 Kwhel/anno tramite un sistema fotovoltaico integrato in copertura collegato a impianti di ultima generazione. Le strategie da fonti rinnovabili permetteranno dunque di evitare l’emissione di CO2 in atmosfera nella misura di circa 13 tCO2/anno. La facciata del nuovo hq di Unipol-Sai sarà caratterizzata da prismi di vetro in grado di riflettere la luce in modi sempre diversi. Inoltre, i balconi rivestiti con piastrelle riflettenti, consentiranno un aumento dell’illuminamento tramite luce naturale di buona parte dei 20mila metri quadrati occupati da uffici. Tale strategia promette di ridurre di quasi il 50% il consumo di energia elettrica per luce artificiale. Insomma, Progetto CMR, guidato dall’architetto Massimo Roj, si è fatto garante di una realtà futuristica sempre più vicina a noi. L’edificio di Unipol-Sai, abbandonato da circa 14 anni e sito nel quartiere Isola, punta a diventare il fiore all’occhiello di un quartiere oggi ricco di nuovi e sfavillanti edifici che fanno uso delle più disparate tecnologie funzionali ed estetiche per impressionare, divertire e forse immaginare un futuro migliore, più sostenibile.

Foto: courtesy ProgettoCMR