Il Flatiron building newyorkese è uno dei più interessanti interventi di inizio secolo scorso che ancora oggi contraddistingue la grande mela. Decorata da numerosi edifici art d’eco, questo simpatico edificio ha saputo trarre dal lotto su cui si imposta la sua incredibile forma, utilizzata dall’architetto per realizzare una facciata unica nel suo genere.

Anche Milano ha il suo Flatiron nostrano, Casa Sartorio. La piccola palazzina è un gioiello incastonato tra via Piacenza e via Passeroni, in Porta Romana, proprio all’angolo tra le due vie. Il progettista Enrico Provasi la immaginò nel 1910, decidendo di sfruttare l’angolo acuto per realizzare un edificio che si conclude con una serie di trifore e bow-window che salgono fino ad un terrazzo completamente decorato a verde. Questa piccola facciata di punta è diventata nel tempo il simbolo stesso dell’edificio, dividendo le decorazioni delle due pareti principali sulla scorta dell’importanza della via su cui si aggettano. Su tutte le facciate si succedono decorazioni liberty che incorniciano le aperture delle finestre e delle porte, resi più importanti su via Piacenza, mantenuti più morigerati su Via Gian Carlo Passeroni.

Sull’onda della casa di inizio 900, c’è anche un’altra proposta in fase di realizzazione che potrebbe aggiungersi alla lista di Flatiron della città. Attualmente è in fase di crowdfunding un progetto innovativo che prevede lo sviluppo di un’edificio a forma di ferro da stiro che occuperà il lotto triangolare che insiste tra la via Privata Alfredo Soffredini e Villa San Giovanni. Nel cuore del quartiere di Precotto il progetto di Joseph di Pasquale Architects vedrà la realizzazione di un edificio di 7 piani fuori terra dedicati a residenze e commerciale.