Plauso della giuria per Stefano Boeri Architetti, che si è aggiudicato qualche giorno fa il concorso internazionale per la realizzazione del più grande Centro di Riabilitazione cinese. Il centro verrà realizzato nella potente Shenzhen, metropoli in grande sviluppo he ha puntato sullo studio italiano in ragione dell’approccio innovativo ai temi della disabilità.

Il Rehabilitation Center è stato concepito da Boeri Architetti come una prosecuzione del tessuto urbano presente nel distretto di Longhua, adiacente ad un parco urbano da cui ne riprende i tratti in copertura e direttamente connesso alla mobilità della città. Interamente accessibile e dotato si terrazze verdi, anche dal punto della sostenibilità, quanto meno quella più apparente, l’edificio si propone di utilizzare un sistema integrato e sostenibile che lega la biodiversità locale e il linguaggio architettonico dei volumi che compongono la struttura.

©Stefano Boeri Architetti China

©Stefano Boeri Architetti China

“Pur se ispirati dalla dinamicità e dal clima di Shenzhen, l’intenzione di Stefano Boeri Architetti China è stata quella di offrire un’architettura capace di proporre la forza e la stabilità del design classico. Il nostro centro di riabilitazione saprà infatti fondere natura e paesaggio alla ricerca del carattere maturo, sicuro e accogliente della città”, dichiara Xu Yibo, partner di Stefano Boeri Architetti China.          

Fonte: Ingegno e archiportale.com

Il centro di riabilitazione sarà interamente dedicato a persone con disabilità -dai 16 ai 60 anni- e nel panorama cinese si propone come primo esempio virtuoso di inclusione sociale, di rispetto e di riconoscimento dei temi legati alla disabilità. Oltre alla riabilitazione, in questa grande clinica ci saranno attività legate alla formazione, alle arti, alloggi, spazi multifunzionali e percorsi dedicati alle diverse disabilità, che possono essere di tipo fisico, sensoriale, psichiatrico, intellettivo, mentale e multiplo.

©Stefano Boeri Architetti China

©Stefano Boeri Architetti China

La facciata modulare si moltiplica su tutti i fronti in maniera disomogenea, generando un gioco di pieni e vuoti che in planimetria diventano terrazzamenti più o meno grandi o piazze e percorsi di diversa dimensione. I rendering condivisi dallo studio sembrano puntare tutto su un rivestimento esterno fatto di vetro e lamiera colore arancione o, forse, pannelli di ceramica color mattone. La matrice classica del design che contraddistingue il centro è animata e resa ancor più attuale dal verde prorompente, negli ultimi anni utilizzato da Stefano Boeri Architetti come potente messaggio espressivo.