È passato ormai quasi un anno dall’incendio che il 29 agosto distrusse quasi completamente il grattacielo di via Antonini. Nei giorni scorsi Stefano Boeri Architetti e Alfonso Femia di Atelier Femia hanno presentato in Regione Lombardia due progetti che puntano alla rivitalizzazione tramite riqualificazione della torre. Per Stefano Boeri l’idea è quella di regalare più balconi e più verde, entrambi impostati sulle stesse caratteristiche architettoniche della facciata precedente, le famose vele che presero fuoco prima di tutto, proprio per ricordarne la sfortunata vicenda ma in chiave green e sostenibile. Alfonso Femia invece parte dall’uso divertente di piastrelle di ceramica, per ricordare i contesti di rigenerazione europei e, non da ultimo, il tratto riconoscibile dello studio -vedasi le architetture di Marsiglia-.

Per entrambi, però, regalare il progetto pro bono significa accendere l’importanza della riqualificazione per abbattere le diversità ancora presenti a Milano. I progetti per la ricostruzione, che verrebbero realizzati a titolo gratuito, vogliono entrambi sottolineare la storia della torre, il senso dell’abitare odierno a Milano e i valori di collettività che hanno contraddistinto il vicinato attorno alla torre a seguito dell’incendio.

Il rappresentante di condominio, Mirko Berti, ha sottolineato la necessità di impostare a breve termine i lavori di ristrutturazione dell’edificio, auspicando il rientro delle famiglie entro il 2025. Mirko Berti fa anche sapere che i progetti donati dalle due archistar dovranno essere valutati attentamente dai condomini e dall’assicurazione incendio scoppio. Non è escluso che il progetto possa cambiare e recuperare le fattezze di uno o dell’altro solo in parte.