Come nel 1945, Milano potrebbe ospitare un Gran Premio di Formula 1. E lo testimonia un evento eccezionale, che ha visto 100000 spettatori snodarsi attorno all’area della Fiera campionaria, l’attuale CityLife. Viale Duilio, viale Boezio e viale Cassiodoro, quindi la svolta in viale Senofonte. Poi viale Spinola, via Berengario e viale Eginardo. Da qui via Colleoni e, infine, piazzale Damiano Chiesa: una rotonda ideale per portare le auto indietro con un curvone, di nuovo verso la Fiera.
Ma perché tutto questo, quando l’autodromo di Monza era già stato realizzato?
A seguito della Seconda Guerra Mondiali ed i terribili bombardamenti, la celebre posta di Monza era del tutto inagibile. Durante il conflitto internazionale, infatti, lo spazio dell’autodromo era stato utilizzato come deposito per i documenti dell’ACI, oltre che come area di ricovero per gli animali “sfollati” dallo zoo del centro città. Per di più, dopo la liberazione fu scelto quale deposito di automezzi militari, o parte di essi, pronti per essere venduti previa riconversione ad uso civile. E la parata di carri americani e alleati del maggio 1945 concluse la distruzione del circuito rovinandone il fondo per sgretolamento.
Oggi il circuito si potrebbe allungare passando per via Cassiodoro fino alla curva che porta in piazza Giulio Cesare. Oppure, l’alternativa più complessa e più lunga, vedrebbe il tracciato snordarsi in zona Porta Nuova con rettilineo di partenza in corso Sempione. A seguire, via Cenisio, Monumentale, sottopasso di via Garibaldi, poi, viale della Liberazione, via Galileo Galilei, Bastioni di Porta Nuova, Arena Civica, per poi tornare su corso Sempione. Chissà!
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